Siete qui: Home Turchia e UE
TURCHIA La porta d'oro
TURCHIA E UE
L'ingresso della Turchia | Stampa |

Il 6 ottobre 2004 la Commissione europea ha dato parere positivo ad una futura adesione della Turchia e ha raccomandato al Consiglio dell'Unione europea di iniziare i negoziati per l'ingresso della Turchia nell'Unione europea.

Il 29 ottobre dello stesso anno, i membri del Consiglio dell'Unione europea hanno firmato a Roma il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa. Erdogan ha firmato in rappresentanza della Turchia.

Il 3 ottobre 2005 sono iniziati formalmente i negoziati di adesione per l'Unione europea. Per entrare a far parte dell'Unione europea, la Turchia dovrà sottostare a tutti i rigidi criteri imposti dalle regole comunitarie e riconoscere Cipro e il genocidio armeno, pertanto sarà necessario molto tempo (con ogni probabilità l'adesione della Turchia alla Ue non avverrà prima del 2015).

 
Parametri per l'entrata nell'Unione europea | Stampa |

Allargamento Unione Europea

L'allargamento dell'Unione europea è quel processo in base al quale nuovi stati chiedono di far parte dell'Unione europea tramite un percorso di adeguamento legislativo concordato. Esso è possibile grazie all'ampliamento dei contenuti dei trattati costitutivi delle tre Comunità Europee.

Dai sei stati fondatori delle Comunità europee il numero di stati membri è costantemente cresciuto fino ai 27 attuali stati membri e altri stati europei hanno in corso trattative per l'adesione all'Unione.

Per l'adesione di uno stato europeo all'Unione, questo deve attualmente:

  1. essere uno Stato europeo
  2. rispettare i principi di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello Stato di diritto
  3. rispettare una serie di condizioni economiche e politiche conosciute come criteri di Copenaghen.

I criteri di Copenaghen sono:

  1. criterio "politico": presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell'uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela;
  2. criterio "economico": esistenza di un'economia di mercato affidabile e capacità di far fronte alle forze del mercato e alla pressione concorrenziale all'interno dell'Unione Europea;
 
Riforma della Costituzione turca | Stampa |

Libero adattamento dell'intervento tenuto della prof.ssa Stefania Carletti presso l'ITCG "Argentia" il 10/03/2011, nell'ambito del progetto "Turchia: la porta d'oro"

Per quanto riguarda il progresso democratico, prima dell’attuale riforma erano stati effettuati importanti interventi di armonizzazione legislativa. In primo luogo era stato varato un pacchetto di misure volte a garantire la dignità del condannato riconoscendo la funzione rieducativa della pena: l'abolizione della pena di morte nel 2001, limiti giuridici alla tortura e ai maltrattamenti ed una riforma del sistema di detenzione.

Relativamente ai fondamentali diritti di libertà, erano state abolite o modificate molte norme, come ad esempio l'art.301 C.P. La modifica del Consiglio di Sicurezza, l’abolizione dei Tribunali di Sicurezza dello Stato ed il ripristino del controllo parlamentare sulle spese militari erano stati a loro volta fondamentali al fine di avvicinare la Turchia all’Europa.

Per migliorare la qualità della vita dei curdi erano state introdotte le seguenti misure:

il riconoscimento statale della prevalenza della normativa internazionale sui diritti umani rispetto alle norme interne
l’abbandono dello stato di emergenza, che aveva limitato per 25 anni le libertà fondamentali nel sud-est del paese
la legalizzazione delle radio, delle televisioni e dell’istruzione in lingue diverse dal turco, insieme ad una maggiore tolleranza delle attività culturali delle minoranze.

Il governo attuale, reso più forte dai progressi menzionati, nel marzo 2010 ha presentato un progetto di riforma costituzionale molto innovativa e in linea con le indicazioni dell'Unione Europea.

Tale riforma è stata approvata dalla maggioranza assoluta del popolo turco con un referendum. Secondo gli esperti si tratta di una Carta che rende la Turchia più democratica.

La riforma introduce, infatti, molte norme caratteristiche di una democrazia liberale occidentale. Per citare solo quelle più importanti riconosce il diritto alle privacy, cioè alla protezione, salvo consenso all'utilizzo da parte del titolare, dei dati sensibili; rafforza, come espressamente richiesto dalla Risoluzione del 02/02/2010 del Parlamento Europeo, i diritti dei lavoratori, in primo luogo attraverso il riconoscimento del diritto allo sciopero; istituisce, sempre in adesione ad un'esplicita richiesta europea, un Ombudsman per i diritti del cittadino, incaricato di risolvere le controversie con la pubblica amministrazione; permette di ricorrere individualmente alla Corte Suprema; getta le basi per una sorta di "discriminazione positiva" a favore di donne, bambini, disabili e anziani; garantisce a tutti il diritto di recarsi all'estero, limitabile solo per ordine di un giudice.

Particolarmente significativo è il ridimensionamento del potere di esercito e magistratura. Prima della riforma l'esercito non era responsabile di fronte alla giustizia ordinaria, mentre ora grazie all'attuale riforma costituzionale un tribunale potrà condannare un militare per crimini commessi nell'esercizio delle sue funzioni. Per quanto attiene la magistratura si rende più varia la composizione del Consiglio Supremo della Giustizia e della Corte Suprema che avranno una componente “politica” nominata dal Parlamento e l’altra nominata dal capo dello Stato.

Per le ragioni dette sopra quasi tutte le minoranze etniche e religiose (armeni, ebrei, cristiani) hanno votato a favore della riforma, inoltre la notizia della vittoria riguardo la riforma è stata accolta come un successo democratico dai governi europei e dagli Stati Uniti.

 


Classe 5 C Mercurio - Istituto Tecnico ARGENTIA

Anno Scolastico 2010/2011